domenica 6 maggio 2007

Daniel C. Dennett - “Making Tools for Thinking”

Daniel C. Dennett
“Making Tools for Thinking”,
in Dan Sperber (ed.), Metarepresentations: A Multidisciplinary Perspective, Oxford US, 2000


Non tento un riassunto completo, annoto molto superficialmente alcune osservazioni che possono essermi utili.
Il testo originale può essere trovato qui.

Dennett inizia affermando che ancora non sappiamo bene che cosa intendiamo con rappresentazione e quindi anche con meta-rappresentazione. E’ stato influenzato da Clark, Being There e da Mithen, The Prehistory of the Mind.

Sembrano abbastanza chiari i due estremi in cui potremmo collocare l’intera varietà di rappresentazioni. Ma le distinzioni di tipi tra questi estremi sono tutt’altro che facili da individuare.
  • Nell’estremo basso, povero, ci potrebbero esser quegli stati mentali o percettivi che servono agli organismi per guidare il loro comportamento (il leone che vede la preda), quegli stati che Brooks rifiuta di chiamare “rappresentazioni”, quella specie di struttura di dati della GOFAI.
  • All’altro estremo, quello alto, ricco, ci sono quello che di solito chiamiamo meta-rappresentazioni, rappresentazioni pienamente sviluppate, consapevoli, deliberate.

Dennett suggerisce che la strada che porta dalle quasi rappresentazioni alle meta rappresentazioni potrebbe essere una strada che va dall’esterno all’interno, dalla manipolazione di oggetti nel proprio ambiente (e ovviamente del proprio corpo) alla creazione di rappresentazioni sempre più consapevoli. Il modo in cui i bambini e in cui gli animali si familiarizzano con gli oggetti, con il proprio corpo, potrebbe svolgere un ruolo cognitivamente propedeutico. L’inizio potrebbe essere l’incontro e la manipolazione di oggetti, artefatti, parole che da un uso esterno, sociale, vengono poi portati verso l’interno. E la parola è senz’altro uno strumento enormemente efficace per costruire e per pensare. Certo c’è sempre la possibilità che la capacità di imparare a parlare, ad attribuire stati cognitivi agli altri individui, sia una capacità totalmente iscritta nei geni degli uomini.

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