(Riassunto)
Per i sostenitori della mente estesa, molti processi cognitivi coinvolgono in modo essenziale sia il corpo, sia l’ambiente in cui l’organismo agisce. Quindi la mente deve essere concepita come embodied (incorporata) e embedded (inclusa, innestata nell’ambiente).
I sostenitori della mente estesa si ispirano a recenti scoperte in vari campi, dalla robotica alla neurofisiologia, o alla riflessione su alcune elementari attività intelligenti.
La connessione tra le nuove scoperte e la tesi della mente estesa è piuttosto debole.
- Si può essere assolutamente convinti che un processo cognitivo possa svolgersi senza una rappresentazione completa ed esplicita dell’ambiente in cui opera e senza un sistema centrale di controllo (Brooks), senza per questo affermare che il sistema cognitivo sia formato da robot + ambiente. “Usare il mondo come modello del mondo” è un vuoto slogan.
Altri esempi spesso presi in esame dai sostenitori della mente estesa sono:
- moltiplicare con carta e matita
- giocare a scarabeo
Argomenti contro:
- secondario. L’uso linguistico quotidiano non si accorda con quanto affermano i sostenitori della teoria della mente estesa. Nessuno direbbe di saper fare “a mente” 432 x 7215 facendolo con carta e matita; anzi “a mente” viene usato per il caso contrario.
- sostanziale. Analisi del caso di Otto. Il taccuino di Otto non soddisfa le condizioni che C&C stessi pongono. Non sarebbe facilmente e rapidamente accessibile. Per capire meglio questo punto serviamoci dell’esempio seguente.
Emma e Anna sono due studentesse di liceo molto pigre che non amano il latino.
- Emma ha un padre molto ricco che le ha regalato un nuovissimo traduttore elettronico che sforna per lei, sull’istante, la traduzione di qualunque frase latina.
- Il padre di Anna invece è povero ma è un amante della letteratura latina e conosce questa lingua alla perfezione; ogni volta che Anna gli fa leggere una frase latina il padre le fornisce immediatamente la traduzione.
Secondo C&C la traduzione è realizzata dal sistema creato da Anna + il padre di Anna. Il professore di latino, ovviamente, non è d’accordo.
Nota:
A Marconi si potrebbe obiettare che ha dimenticato che esiste una terza studentessa – Sofia - figlia di un neuroscienziato, che è riuscito a collegare lo stesso traduttore di Emma all’input visivo o sonoro del cervello di sua figlia, in modo tale che non solo Sofia riesce a fare tutte le versioni a casa come Anna ed Emma, ma anche a rispondere a tutte le domande che il professore le fa a scuola. In questo caso il professore metterebbe brutti voti a Sofia?
Se si vuole seguitare a parlare di mente come insistono i sostenitori della mente estesa, dovrebbe essere possibile contarle (Quine). Allora quante menti ci sono quando Anna e il padre fanno i compiti? Sembra sensato parlare di 2 menti e al massimo 1 processo cognitivo.
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