lunedì 15 gennaio 2007

Alberto Oliverio, La mente estesa e le neuroscienze

Alberto Oliverio, "La mente estesa e le neuroscienze", in Sistemi intelligenti, n.: 3, dicembre 2005

(Riassunto)

Un precursore dei teorici della mente estesa può essere considerato J. Bruner che parla di “amplificatori” della mente simili a quelli che aiutano il corpo.

Il concetto di amplificatore o “supporto” della mente può essere accettato, ma è da rifiutare una concezione estrema che caratterizza le operazioni mentali in funzione del contesto ambientale e riduce l’importanza dei rapporti tra struttura cerebrale e funzione mentale.

Esempio tipico è quello che considera l’uso dei simboli esterni come un mezzo per innescare funzioni mentali astratte altrimenti impossibili, senza considerare che la mente, umana e animale, è di per sé capace di operazioni astratte anche senza l’aiuto di simboli esterni.

Segue l’analisi di alcuni esperimenti su neonati e su animali tesi a dimostrare la capacità di operare con concetti astratti anche in assenza di simboli esterni.
Ciò dimostra, contro ciò che affermano i sostenitori della tesi della mente estesa , che la mente è equipaggiata con una serie di funzioni che le consentono di generalizzare, astrarre, rappresentare anche in assenza di capacità linguistiche.

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