venerdì 27 aprile 2007

Conferenza di Cellucci su "Origine, scopi e natura della conoscenza"

Venerdì 20 aprile 2007 ho seguito la conferenza del prof. Carlo Cellucci, "Origine, scopi e natura della conoscenza", all’interno del ciclo Naturalismo e natura umana organizzato dall’Università ROMA TRE


Celluci ha iniziato la sua analisi fissando un obiettivo polemico, la definizione di conoscenza sostenuta dalla filosofia analitica, o meglio da uno dei principali rappresentanti attuali di tale corrente filosofica, così come espressa in M. Williams, Problems of Knowledge, Oxford University Press, 2001.

Secondo Williams, la conoscenza è sempre
• proposizionale
• consapevole
• i suoi contenuti devono sempre essere in relazione logica e razionale tra loro
Quindi
• la conoscenza percettiva non è conoscenza
• animali non hanno conoscenza

Ma il problema non è “che cosa è la conoscenza?”, ma “quale posto occupa la conoscenza nella natura?”.
Bisogna svolgere un’analisi descrittiva e non normativa.

La conoscenza è un fenomeno naturale
La conoscenza è presente in tutti gli organismi.
La conoscenza, a differenza di una lunga tradizione di pensiero da Aristotele a Slick, non è fine a se stessa e senza scopo.
Non rappresenta ciò che ci differenzia dalle altre specie.

Fin negli organismi più semplici, più antichi e più diffusi - i precarioti – troviamo una forma seppur semplice di conoscenza. Troviamo sensori che registrano modificazioni nell’ambiente ed effettori che modifica il comportamento dell’organismo. Quindi la conoscenza è presentaa anche in organismi senza sistema nervoso, organismi unicellulari.

Man mano che le risposte alle modificazioni dell’ambiente saranno più complesse, anche la conoscenza, e l’elaborazione tra i dati in ingresso e quelli in uscita, sarà più complessa.

La conoscenza svolge un ruolo biologico favorendo il maggior successo evolutivo degli organismi in grado di confrontare con successo il proprio ambiente.

Grazie all’evoluzione culturale gli uomini sono oggi costretti a dedicare meno risorse ai bisogni della sopravvivenza biologica, ma tali bisogni rimangono e lo scopo principale della conoscenza è sempre la sopravvivenza.

Anche gli animali presentano delle capacità matematiche (conoscenze del tempo e dello spazio in cui vivono) molto sofisticate che l’evoluzione naturale ha programmato in esse.

Le conoscenze matematiche di base che gli organismi incorporano dipende dal tipo di ambiente in cui tali organismi si sono sviluppati.

La conoscenza è la risoluzione dei problemi con il metodo analitico. (Platone)
La conoscenza con il metodo analitico è un processo aperto potenzialmente infinito in cui un problema viene risolto a partire dalla formulazione di un’ipotesi.

Il processo della scoperta scientifica non è irrazionale come ritiene la filosofia analitica e il compito della filosofia non solo quello di giustificare delle conoscenze che si conoscono per altre vie.

La filosofia della matematica del ‘900 sposa una concezione della conoscenza di tipo aristotelico che ritiene solo la dimostrazioni di teoremi a partire da assiomi sia il metodo della scienza.

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